La riforma sanitaria della Regione Sardegna vuole assumere dirigenti non laureati per la lotta alla peste suina. Copagri Sardegna esprime solidarietà con la protesta della Federazione nazionale Ordini veterinari italiani

La riforma sanitaria della Regione Sardegna vuole assumere dirigenti non laureati per la lotta alla peste suina. Copagri Sardegna esprime solidarietà con la protesta della Federazione nazionale Ordini veterinari italiani
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Copagri Sardegna, nelle parole del Direttore Regionale Pietro Tandeddu, esprime piena solidarietà alla protesta di FNOVI – Federazione nazionale Ordini veterinari italiani.

“Non solo siamo d’accordo con la posizione assunta in merito dal Fnovi ma, già da lungo tempo andiamo sostenendo che i concorsi regionali per dirigenti, per particolari ruoli da assumere, come la dirigenza generale o di servizi di natura tecnica in agricoltura, o nel campo della salute animale, che richiedono a nostro avviso specifiche competenze professionali, debbano prevedere delle riserve per veterinari o per agronomi, non esistono i dirigenti validi per tutte le ruote, onniscienti; è bene che qualcuno, nei casi citati, sappia distinguere una pecora da una capra, la blue tongue dalla peste suina africana o una mela da una patata.”

Subito sotto la lettera del presidente della FNOVI Gaetano Penocchio, al Presidente della Regione Sardegna, Christian Solinas

MEDICI VETERINARI A SOLINAS, “TUTELARE SALUTE E SICUREZZA ALIMENTARE. VOSTRA SCELTA, ATTO MOLTO GRAVE, MORTIFICA RUOLO SERVIZIO REGIONALE VETERINARIO”.

gaetano pennocchio
Gaetano Pennocchio

Presidente Penocchio: “Serve intervento immediato al fine di ripristinare la norma che vincolava la Direzione del Servizio regionale veterinaria al possesso di specifiche competenze professionali. Riforma del 2014 contribuì ad affrontare in modo innovativo ed efficace le problematiche sanitarie sarde”. È il contenuto di una lettera inviata dal Presidente FNOVI, Gaetano Penocchio, al Presidente della Regione Sardegna, Christian Solinas, e ad oggi priva di riscontro. – prosegue la nota – che sia stato compiuto un atto molto grave, le cui motivazioni risultano poco comprensibili e che a nostro avviso rappresenta un passo indietro nella gestione della sanità pubblica veterinaria della Regione. La scelta operata dall’attuale Giunta non solo mortifica il ruolo pubblico istituzionale proprio del Servizio regionale veterinario e, con esso, la credibilità dell’Assessorato regionale della sanità sarda in questo delicatissimo settore, ma svilisce la specificità della nostra professione, che sempre è presidio e tutela della salute pubblica, negando la dignità dei professionisti della medicina veterinaria pubblica, all’interno della quale, occorre ricordarlo, confluiscono la sicurezza alimentare, la tutela della salute e del benessere animale e la tutela ambientale. Sentiamo la necessità di ricordare che la Legge Regionale n. 34 del 2014 ha contribuito ad affrontare in modo innovativo e coordinato le problematiche sanitarie sancendo, con il percorso virtuoso per l’eradicazione della peste suina africana, l’avvio di una nuova era per la Regione Sardegna>>.

E poi prosegue “Appare quindi incomprensibile la scelta di questa giunta regionale.”

Con la medesima nota la Federazione Nazionale degli Ordini Veterinari sollecita un intervento immediato al fine di ripristinare la norma che vincolava la Direzione del Servizio regionale veterinaria al possesso di specifiche competenze professionali.


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