Grande successo per l’incontro con i candidati e le candidate alla presidenza della Regione Sardegna sui temi dell’agricoltura, organizzato da Copagri a Cagliari
Grande successo di pubblico, che ha riempito la sala convegni del Caesar’s Hotel di Cagliari. Numerosi i giornalisti, i curiosi, ma soprattutto tantissimi protagonisti del mondo agricolo rappresentato da Copagri Sardegna, presente con tutto il direttivo regionale.
Per dare di nuovo uno slancio al comparto agricolo regionale si deve necessariamente ripartire da una nuova legge, che superi la riforma approvata nel 2001. È questa la principale richiesta che Copagri Sardegna lancia a tutte le forze politiche in campo per le elezioni regionali in programma il prossimo 25 febbraio.
Per l’associazione di categoria degli agricoltori è indispensabile anche che sia assicurata una puntuale concertazione tra la Regione e le associazioni.
Sono queste alcune tra le proposte e gli spunti di riflessione emersi stamane, a Cagliari, dal convegno “Una nuova legislazione per una nuova agricoltura”, promosso Copagri Sardegna, al quale sono stati invitati a partecipare per un confronto, Lucia Chessa, candidata della lista Sardigna R-esiste, Renato Soru, candidato della Coalizione sarda, Alessandra Todde, candidata del campo largo del centrosinistra, con Pd e Movimento 5 Stelle, e Paolo Truzzu, candidato del centrodestra. All’appello, però, si sono presentati solo Soru e Todde, mentre erano assenti Truzzu e Chessa.
L’incontro è stato introdotto da Giuseppe Patteri, presidente regionale di Copagri Sardegna, mentre la relazione introduttiva è stata curata da Pietro Tandeddu (QUI IL LINK ALLA RELAZIONE), direttore della stessa associazione. La conclusione dei lavori, invece, è stata affidata alla direttrice nazionale di Copagri, Maria Cristina Solfizi.
Occorre puntare su un aumento delle produzioni agroalimentari della Sardegna, di vecchia e nuova introduzione, con la garanzia di una loro reale competitività, in un mercato altamente concorrenziale, perché questo potrebbe contribuire ad arginare in modo efficace le debolezze strutturali del comparto agricolo regionale e a risollevarne le sorti, dopo anni di crisi.
Per dare una prospettiva di crescita al settore, secondo i vertici di Copagri Sardegna, bisogna combattere le gravi lentezze burocratiche ed è indispensabile che le forze politiche e sociali si impegnino ad attuare degli interventi rapidi e concreti, a partire da una nuova legislazione, che tuteli la qualità dei cibi.
In quest’ottica è fondamentale anche non solo puntare sui prodotti già riconosciuti con marchi Dop e Igp, ma anche sulle coltivazioni biologiche, che permetterebbero di rendere più forte il legame con il territorio sardo, nella salvaguardia del paesaggio agrario.
Il direttore regionale di Copagri ha evidenziato che “il grande male che affligge il mondo agricolo è la ‘buronospera’, un neologismo, che richiama i termini della burocrazia e della peronospera, malattia che colpisce le piante”.
I problemi del settore sono vari e, come ha ricordato anche il presidente regionale Patteri, “sono stati messi in evidenza anche in questi ultimi giorni dalle proteste organizzate dal Movimento dei pastori sardi e dai comitati spontanei che stanno occupando i porti della Sardegna, per contestare le scelte comunitarie che penalizzano il settore”.
Tra i temi prioritari ci sono quelli legati alla nuova Pac europea, ai ritardi nei pagamenti dei premi da parte di Argea, ma anche all’urgenza di un riordino fondiario che impedisca lo ‘spezzettamento’ dei terreni coltivabili, fino a quello della sicurezza alimentare.
Da Copagri arriva anche la richiesta di un nuovo assetto dell’assessorato dell’Agricoltura e delle agenzie regionali Agris, Laore e Argea. È emersa l’esigenza di un intervento sulla legge del 2001 sull’organizzazione della Giunta e, in tale senso, occorrerebbe, una condivisione inter-assessoriale perché la guida dell’agricoltura regionale passa anche per i temi che riguardano la sanità, l’industria, l’ambiente, il turismo e l’artigianato.
Soru ha puntualizzato che non si può “pensare che, così come abbiamo svuotato i settori manifatturiero e industriale, possa succedere lo stesso per un comparto così importante che ci dà da mangiare e ci tiene in vita”.
Secondo Todde è fondamentale agire sulla dimensione delle aziende agricole sarde, troppo piccole per competere: “Nel nostro programma”, ha detto, “prevediamo la definizione di una legge quadro sullo sviluppo agropastorale nell’Isola”