Copagri Sardegna: “Piano casa” non serve agli agricoltori e non serve all’agricoltura

Copagri Sardegna: “Piano casa” non serve agli agricoltori e non serve all’agricoltura
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E’ in discussione in Consiglio regionale la proroga del vecchio “piano casa” che contiene alcune modifiche della precedente legislazione, non di poco conto.

“Tra queste – afferma Ignazio Cirronis, presidente regionale di Copagri – una consentirebbe a qualsiasi cittadino, indipendentemente dal suo impegno in agricoltura, di potere costruire nell’agro, anche aggregando diversi corpi aziendali, non contigui, anche facenti parte di diverso Comune. Il territorio sardo non ha bisogno della proliferazione di casette per “spuntini”. L’agricoltura sarda ha bisogno di una organica legge urbanistica, di cui si è ampiamente discusso nella passata legislatura, che dia certezze a tutti i produttori che traggono dalla terra il proprio sostentamento. Non è questo il modo per risollevare le sorti dell’edilizia la cui crisi ha ben altre motivazioni, come la riduzione degli investimenti pubblici o la cautela, l’incertezza, la poca propensione all’investimento dei cittadini di fronte alla crisi economica”

“Le cubature – aggiunge Pietro Tandeddu, direttore regionale Copagri – vanno riservate, salvo l’eccezione di un piccolo vano appoggio per gli hobbisti agricoli, ai coltivatori diretti, imprenditori agricoli professionali (IAP) o imprenditori di cui all’art. 2135 del C.C. , con limitazioni anche per essi in ordine alle residenze che, normalmente, per nostra cultura, hanno nei paesi di provenienza, che siano titolari di un’impresa agricola economicamente valida o suscettibile di esserlo. Ad essi vanno garantite, in proporzione alle potenzialità della specifica azienda, tutti i fabbricati funzionali ad una corretta conduzione aziendale: va stabilita altresì, per evitare le note furbizie nazionali, la fissazione di un lungo periodo per impedirne la mutazione d’uso”.

Non abbiamo bisogno – prosegue Cirronis – di ulteriore consumo di suolo; la terra serve a dare garanzie di sicurezza alimentare ed occorre sfuggire alla logica del mc/mq ricordandoci anche che occorre riprendere a parlare dell’aggiornamento del PPR completandolo con lo studio per le zone interne”.


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