Assemblea regionale Agrinsieme

Assemblea regionale Agrinsieme
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Martedì 21 maggio, si è tenuta l’Assemblea regionale dei gruppi dirigenti delle 6 organizzazioni costituenti Agrinsieme ( COPAGRI, CIA. CNFAGRICOLTURA, LEGACCOOP, CONFCOOPERATIVE, AGCI ) per presentare alla nuova Giunta regionale le proposte dell’ organismo di coordinamento  relativamente alle emergenze e alle prospettive del settore agricolo.

Dopo l’introduzione di Sergio Cardia, attuale coordinatore di Agrinsieme Sardegna, sono intervenuti i presidenti delle altre 5 organizzazionioni e alcuni produttori. Erano presenti, e sono intervenuti, la neo assessora Gabriella Murgia, alla sua prima uscita pubblica dopo la nomina e l’on. Maieli, presidente della Commissione consiliare Attività Produttive.

E’ stato illustrato il documento che segue”

ASSEMBLEA REGIONALE (21 maggio 2019)

PROPOSTE PER LO SVILUPPO DEL SISTEMA AGROALIMENTARE SARDO, RICONOSCIMENTO DEL RUOLO DELL’AGRICOLTURA

La Regione deve avere la giusta considerazione del ruolo dell’agricoltura nell’economia e nella società sarda; l’agricoltura va valutata per il suo ruolo sociale e culturale oltre che economico, che non è limitato ad una Produzione Lorda Vendibile regionale, che ammonta mediamente a circa 1,5 miliardi di euro l’anno, ma anche a quanto muove a monte e a valle del processo produttivo; non meno del 20% dell’industria sarda, per esempio, è rappresentato dall’industria alimentare.

RAPPORTO TRA LE ORGANIZZAZIONI DI CATEGORIA E LA REGIONE

AGRINSIEME Sardegna chiede continuità nell’adozionedel metodo della concertazione nel confronto tra le Organizzazioni Professionali Agricole e le Centrali della Cooperazione , attraverso la periodica convocazione del “ Tavolo Verde “, intendendo per concertazione il serrato confronto tra le parti che non può sconfinare nella “ cogestione “ , mantenendo ciascuno il proprio autonomo ruolo.

RAPPORTO REGIONE SARDEGNA – UNIONE EUROPEA

Sapendo che le Regioni non hanno il potere di stabilire rapporti diretti con le Istituzioni europee, i temi di interesse regionale vanno posti e sostenuti con forza presso il governo nazionale perché esso li faccia propri e li sostenga presso l’Unione Europea.

  • INSULARITA’

AGRINSIEME ripropone l’urgenza di una forte iniziativa di carattere politico volta al reale riconoscimento dello stato di insularità della Sardegna, causa di tante diseconomie, ed esprime la convinzione che la soluzione risieda nell’approvazione, sulla base di quanto disposto dalla Dichiarazione n. 30 del Trattato di Amsterdam e dell’art. 174 del Trattato di Lisbona, di un Regolamento specifico e successivi atti amministrativi, come già fatto per le isole d’Oltremare, che riconoscano nei fatti lo status di Isola e dispongano le risorse necessarie per il superamento degli squilibri rispetto alle aree più favorite dell’Unione.

  • CONTINUITA’ TERRITORIALE

Nel quadro del riconoscimento concreto dello stato di insularità, si pone inoltre il riconoscimento del diritto alla continuità territoriale per passeggeri e merci sulle rotte aeree e marittime, constatando insufficiente e nebuloso l’impegno fin qui profuso della Regione.

RAPPORTO STATO-REGIONE

VERTENZA ENTRATE:

  • AGRINSIEME ha sostenuto con convinzione l’azione politica volta a ridurre drasticamente gli accantonamenti imposti dal governo nazionale per la contrazione del debito e continuerà a sostenere tale iniziativa. Esprime tuttavia la convinzione che debba essere rivisto l’accordo raggiunto dalla Giunta Soru sull’articolo 8 dello statuto sardo; per la Sardegna non è sostenibile l’accollo totale degli oneri riferiti alla Sanità, Trasporto Pubblico Locale, Continuità territoriale, pena la conseguente formulazione di un bilancio regionale di pura spesa corrente.
  • ART. 13 DELLO STATUTO SARDO

L’art. 13 dello statuto speciale della Sardegna recita :” lo Stato col concorso della Regione dispone un piano organico per favorire la rinascita economica e sociale dell’Isola. L’ultimo Piano di Rinascita risale al 1994 (Legge n. 402 ). In un contesto di riduzione consistente dei trasferimenti dallo Stato alle Regioni, , gioverebbe notevolmente alla Regione disporre di una fonte aggiuntiva di risorse finalizzate allo sviluppo ; per ciò riteniamo importante, rivendicare un nuovo Piano di Rinascita.

  • NUOVA PAC POST 2020

L’ 8 giugno 2018 la Commissione Europea ha approvato i regolamenti che dovranno regolare la PAC per il 2021-2027. E’ aperto il confronto con il Parlamento UE e il Consiglio UE.

E’ necessario che la Regione sarda, in raccordo con le rappresentanze agricole e le altre Regioni, definisca rapidamente i suoi orientamenti e contribuisca a delineare i contenuti della nuova PAC da attuarsi nell’Isola.

Agrinsieme ritiene vadano introdotti forti elementi di elasticità nella predisposizione e gestione del PSR per rappresentare al meglio le specificità territoriali evitando ipotesi di centralizzazione e che vada perseguita una concreta semplificazione di tutte le procedure.

Con riguardo alla ripartizione delle risorse PAC fra Stato e Regioni, preso atto che la Regione Sardegna causa il peggioramento delle sue condizioni economiche, che fa registrare un PIL pro-capite inferiore alla media europea del 75%, rientrerà tra le regioni in ritardo di sviluppo ( ex Ob. 1 ) , avendo quindi maggiori risorse a disposizione.

Questo non ci deve esimere dal rivendicare un maggiore cofinanziamento statale rispetto alle altre regioni:” in ragione degli svantaggi derivanti dall’insularità “, principio riconosciuto dallo Stato, nero su bianco, nell’Accordo tra Stato e Regioni sulla ripartizione delle risorse del Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013.

  • COMPARTO OVICAPRINO

Come già sostenuto nell’ultimo periodo all’interno dei diversi tavoli convocati dall’Amministrazione regionale e dal governo nazionale AGRINSIEME ritiene, al fine di fronteggiare adeguatamente le ricorrenti crisi produttive e di mercato del comparto, che vadano affrontati, una volta per tutte, i nodi strutturali che ne frenano lo sviluppo, provvedendo in primo luogo alla immediata riconvocazione del Tavolo di Filiera regionale costituito da tutti i soggetti che hanno titolo, con la eventuale partecipazione anche del Ministero dell’agricoltura.

In particolare, AGRINSIEME ravvisa la necessità:

  1. di un particolare impegno da parte della Giunta regionale perché il ministero provveda alla ricostituzione del Tavolo nazionale di Filiera Ovi-caprina già istituito con D.M 101/TRAV del 28 febbraio 2008 affinché le tematiche che riguardano il comparto possano trovare una sede nazionale di confronto tra le Regioni interessate, le istituzioni nazionali e tutti i soggetti rappresentativi del settore
  1. di una rapida attuazione delle norme a favore del comparto, contenute nel decreto legge sulle emergenze agricole, recentemente approvato dal Parlamento, specie per la parte che recepisce, anche per il latte ovino e caprino, i contenuti dell’ art. 151 del Regolamento (UE) n.1308/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio del 17 dicembre 2013 che impone agli acquirenti di latte di comunicare mensilmente allo Stato membro i dati sui litri di latte conferiti. E’ inammissibile che non si riesca ancora ad avere dati certi sul latte ovino prodotto in Sardegna.
  1. della definizione del nuovo piano di auto regolamentazione dell’offerta da parte del consorzio di tutela del pecorino romano e delle modifiche da apportare allo statuto del consorzio e al disciplinare di produzione;
  2. della costituzione della C.U.N. (Commissione Unica Nazionale) del latte ovi-caprino;
  3. di una programmazione coordinata, tra Stato e Regione, delle iniziative atte a sostenere l’internazionalizzazione dei prodotti lattiero-caseari ovi-caprini;
  4. di un costante impegno rivolto a dare piena operatività ad OILOS;
  5. del pieno rispetto delle regole contrattuali stabilite dalla legge relativamente ai rapporti tra venditori e acquirenti di latte ovi-caprino;

POLITICHE PIU’ PROPRIAMENTE REGIONALI

POLITICHE DI EMERGENZA

  • CALAMITA’ NATURALI DEL 2017 e 2018

E’ urgente recuperare il ritardo accumulato nel pagamento dei danni nei comparti olivicolo, viticolo, cerealicolo, ortofrutticolo, apistico e zootecnico relativi alle calamità del 2017 e richiedere al ministero l’emanazione del decreto di riconoscimento delle calamità 2018 provvedendo contestualmente a rivendicare un consistente incremento delle risorse del Fondo di Solidarietà Nazionale con il fine di far fronte ai danni provocati all’agricoltura sarda; in mancanza del quale dovrà essere la Regione a farsi carico dell’onere.

  • ARA E APA

Agrinsieme auspica che vada rapidamente in porto la soluzione prospettata dalla Regione al governo nazionale e riconfermata da recente legge regionale, di inserimento del personale dell’ARA in Laore e, contestualmente, che si dia vita ad una struttura regionale aperta e democratica che assorba le funzioni in capo alle vecchie APA ( Associazioni Provinciali Allevatori ) in materia di controlli funzionali e tenuta dei libri genealogici con il potere del certificatore.

  • PSR 2014 – 2020

Urge un’attenta verifica della spesa, particolarmente in relazione alle misure di investimento e l’emanazione di tutti i bandi previsti dal Programma.

ORIENTAMENTI STRATEGICI

AGRINSIEME è dell’avviso che le linee fondamentali dell’azione amministrativa regionale debbano essere orientate a:

  1. Sviluppo delle verticalizzazioni di filiera per i settori produttivi olivicolo, viticolo, cerealicolo, ortofrutticolo, apistico e zootecnico nei quali è economicamente ed ambientalmente sostenibile la fase di trasformazione nell’Isola con conseguente incremento del valore aggiunto a favore dei produttori sardi. Costruzione di un sistema di aggregazione delle produzioni orientate al mercato, in primo luogo attraverso il rafforzamento delle Organizzazioni dei Produttori e le politiche di Filiera e di Distretto;
  2. Aumento del tasso di auto – approvvigionamento regionale; si pensi alle carni bovine e suine, all’olio di oliva, grano duro frutta;
  3. Perseguimento di una politica di qualità delle produzioni al cui interno si colloca una politica di valorizzazione dei marchi DOP, IGP e Biologico;
  4. La promozione dell’aggregazione delle strutture di trasformazione di natura cooperativa, anche mediante fusione, tenendo conto delle diverse condizioni produttive, industriali e commerciali delle aziende e consentendo la partecipazione della Sfirs al capitale di rischio dei nuovi soggetti di impresa , anche a fini di tutoraggio;
  5. Incentivare processi di internazionalizzazione delle imprese o reti d’imprese;

RUOLO DELL’ASSESSORATO DELL’AGRICOLTURA

AGRINSIEME ritiene che l’assessorato, nel contesto della necessaria revisione della struttura della Giunta Regionale attraverso la modifica della legge regionale n. 1/1977, per rendere più incisive ed efficaci le misure agricole, debba assumere le funzioni di governo complessivo delle politiche agroalimentari in un ottica di filiera, riportando in un unico ambito le funzioni oggi allocate in diversi assessorati ( industria, ambiente, lavoro, ecc. ).

L’assessorato, depotenziato pericolosamente negli ultimi anni, riteniamo necessiti di un suo rafforzamento strutturale, con nuove assunzioni o trasferimenti, e di un potenziamento di funzioni per impedire la dispersione dei momenti decisionali delle politiche regionali verso le Agenzie ed Enti strumentali di varia natura.

POLITICHE STRUTTURALI

  1. Il quadro strutturale di assegnazione ed erogazione delle risorse pubbliche destinate al comparto agricolo (PSR e non solo) va profondamente modificato.

Lo schema vigente che prevede l’attuazione dei provvedimenti regionali da parte di Argea con erogazione dei finanziamenti demandata ad AGEA, ha dimostrato profonde ed evidenti crepe che si traducono in ritardi ed inefficienze. Occorre allineare i tempi dell’Amministrazione Pubblica a quelli delle imprese realizzando per davvero processi di semplificazione a partire dalla redazione dei bandi, accelerando le fasi istruttorie e determinando tempi certi anche per la valutazione delle proposte da parte dell’Amministrazione Pubblica. A tal fine si rende necessario:

  • l’avvio dell’Organismo Pagatore Regionale assorbendo in esso tutto il personale necessario ed idoneo alla bisogna attualmente allocato in Argea;
  • la costituzione presso l’Assessorato dell’Agricoltura di uno specifico Servizio delle Istruttorie le quali potranno essere affidate, sotto il diretto coordinamento dello stesso , a società di consulenza esterne .
  • attivare la Consulta, il comitato inter assessoriale ed il Comitato di Coordinamento tra le agenzie, previsti dalla legge di riforma degli enti agricoli del 2006.
  1. Si ravvisa l’opportunità dell’approvazione di una nuova “ legge di settore” che affronti i seguenti temi:
  • L’istituzionalizzazione del “Tavolo Verde”, abbandonando lo spontaneismo e la sporadicità che caratterizzano oggi il confronto tra l’Amministrazione Regionale e le Organizzazioni di rappresentanza dei produttori, da convocarsi periodicamente per la definizione dei più importanti atti di programmazione settoriale e per la verifica collegiale della loro attuazione.
  • La definizione, nei bandi relativi a misure di investimento del prossimo PSR, della priorità verso Progetti di Filiera e/o di Distretto che prevedano la chiusura delle filiere da parte dei produttori dalla fase di produzione al consumo passando per la trasformazione e la commercializzazione;
  • La definizione di priorità nella erogazione degli aiuti pubblici fra i diversi beneficiari privilegiando i Coltivatori diretti e gli Imprenditori Agricoli Professionali ( IAP );
  • La definizione di un aiuto regionale, integrativo rispetto ai fondi comunitari, che favorisca l’infrastrutturazione del territorio (strade, acquedotti ed elettrodotti rurali);
  • la realizzazione di impianti di produzione di energie rinnovabili da utilizzarsi per le esigenze delle aziende agricole e per la cessione di energia agli Enti autorizzati sempre che, in quest’ultimo caso, il reddito ottenibile non sia prevalente rispetto ai ricavi medi ottenuti nell’ultimo triennio dalla vendita dei prodotti agricoli e zootecnici aziendali.
  • L’estensione della multifunzionalità delle imprese agricole per consentire l’affidamento ad esse da parte degli Enti Locali ed Enti pubblici di diversa natura, di interventi rivolti alla tutela del territorio, manutenzione del verde pubblico, pulizia strade rurali, tutela del bosco, interventi di sistemazione idraulica e forestale, pulizia delle campagne, e secondo quanto previsto dall’art. 5, comma 2 del Regolamento (CE) n. 1857/2006 della Commissione del 15 dicembre 2006, alla “conservazione di elementi non produttivi del patrimonio situati in aziende agricole, quali elementi di interesse archeologico o storico”
  • la promozione dell’aggregazione delle strutture di trasformazione di natura cooperativa, mediante processi di fusione o accorpamento nell’ottica dei progetti di filiera e di internazionalizzazione delle imprese; impegnando le agenzie di assistenza tecnica e finanziarie regionali;
  • La semplificazione del quadro legislativo con l’abrogazione della vasta legislazione regionale di settore e conseguentemente semplificazione degli atti amministrativi che sanciscano la riduzione degli insopportabili oneri burocratici a carico delle imprese agricole.

SISTEMA DELLE ACQUE

AGRINSIEME ritiene necessario un aggiornamento delle politiche inerenti il governo dell’acqua per l’irrigazione partendo dalla piena attuazione della legge di riforma dei consorzi di bonifica

( L.R. n. 6/2008. Si impone il completamento delle interconnessioni tra bacini , il collaudo definitivo degli invasi per consentire l’immagazzinamento di tutti i volumi contenibili, il risanamento delle condotte colabrodo, la rimozione degli ostacoli che impediscono l’utilizzo delle acque reflue, la semplificazione della presenza dei consorzi sul territorio, il completamento dell’installazione dei contatori per rendere effettivo il pagamento a consumo e non più per ha/coltura, la definizione di regole nuove circa il processo di determinazione dei costi dell’acqua grezza.

GOVERNO DEL TERRITORIO

Si rende necessario il completamento del PPR regionale con la definizione della parte riferita alle aree rurali. Contestualmente si auspica l’approvazione di una nuova legge urbanistica che ponga fine alla logica del mc/mq nelle aree agricole, riservando le cubature alle imprese agricole professionali.

VALORIZZAZIONE DELLE TERRE PUBBLICHE

Considerando che in Sardegna fanno capo al demanio regionale, ai demani comunali e Enti pubblici circa 400.000 / 500.000 ettari di terre pubbliche, AGRINSIEME ritiene vada approntato un Piano regionale straordinario per la loro valorizzazione. In questo quadro ritiene utile il proseguo e rafforzamento dell’azione regionale tesa alla concessione di terre pubbliche ai giovani anche per consentire il ringiovanimento degli addetti agricoli davanti ad un negativo processo di senilizzazione.



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